martedì 3 marzo 2009

Gragnano città della Pasta

La produzione della pasta, in particolare dei "maccaroni", che ha reso famosa Gragnano nel mondo, risale alla fine del XVI secolo quando compaiono i primi pastifici a conduzione familiare. La produzione dei maccaroni diventò veramente importante solo a partire dalla metà del XVII secolo quando la maggior parte dei gragnanesi si dedicò alla produzione della pasta. La produzione dell' "oro bianco" era ed è favorita da particolari condizioni climatiche , come una leggera aria umida che permette la lenta essiccazione dei maccaroni. L'industria pastaia venne aiutata da ben 30 mulini ad acqua , i ruderi di alcuni di questi si possono ammirare nella "valle dei mulini". L'epoca d'oro della pasta di Gragnano è l'Ottocento. In questo secolo sorsero grandi pastifici a conduzione non familiare lungo via roma e piazza trivione che diventarono così il centro di Gragnano. I pastifici infatti esponevano i maccheroni ad essiccare proprio in queste strade. La produzione dei maccaroni non rallentò dopo l' Unificazione, anzi. Dopo il 1861 i pastifici gragnanesi si aprirono ai mercati di città come Torino, Firenze e Milano. La produzione della pasta raggiunse quindi l'apice. Gragnano addirittura ottenne l'apertura di una stazione ferroviaria per l'esportazione dei maccheroni che collegava Gragnano a Napoli e quindi all'intero Paese. Il 12 maggio 1885, all'inaugurazione erano presenti nientemeno che il re Umberto I e sua moglie, la regina Margherita di Savoia. Successivamente i pastifici si ammodernanorono. Arrivò l'energia elettrica e con questa i moderni macchinari che sostituirono gli antichi torchi azionati a mano. Il Novecento fu però un secolo difficile per la città della pasta. Le due Guerre Mondiali fecero entrare in crisi la produzione della pasta gragnanese che nel Dopoguerra dovette affrontare la concorrenza dei grandi pastifici del Nord Italia, che disponevano di capitali maggiori. Il terremoto del 1980 aggravò la situazione e ridusse il numero di pastifici a sole 8 unità. Nonostante i tanti problemi, Gragnano continua a essere la città della pasta. Oggi i pastifici puntano ad una produzione di qualità e propongo itinerari turistici alla scoperta della produzione di quella pasta che ha reso Gragnano famosa in tutto il mondo.
ProduktbeschreibungDamit die Nudeln lange haltbar bleiben, müssen sie langsam trocknen, da die dafür nötigen Bakterienkulturen besser gedeihen, je geringer die Wärmezufuhr ist, der die Nudeln ausgesetzt werden und je länger die Trocknung deshalb dauert. Die Gärungsprozesse, die stattfinden, bilden außer weiteren Substanzen, organische Säuren, wie Milchsäure und Aromen, die hausgemachte Nudeln so schmackhaft und leicht unterscheidbar von industriell gefertigten Nudeln machen. Die Grundzutaten der Nudelherstellung sind denkbar einfach: nur Hartweizenmehl und Wasser. Die Arbeitsgänge sind zwei: das Kneten, das dem Teig die gewünschte Gleichmäßigkeit verleiht und die Formgebung, für die traditionell Bronzeformen verwendet werden. Die Trocknung wird bei den handwerklichen Nudelherstellern bei einer Temperatur von 38° C vorgenommen und dauert zwischen 24 und 36 Stunden. Bei der industriellen Herstellung ist die Zeit der Trocknung viel kürzer.
Einige geschichtliche DatenMit der Herstellung von Nudeln, die nicht für den Hausgebrauch bestimmt waren, begann man in der Ortschaft Gragnano schon in den Jahren zwischen 1550 und 1600. Davor war Gragnano im Königreich Neapel nur für die Herstellung von Seiden und die Textilverarbeitung bekannt. Nach dem Jahr 1950 begann man, die ersten Familienbetriebe zu gründen, die die Kraft der Wassermühlen nutzten. Nach und nach wurde die Nudelherstellung zur Hauptaktivität der Einwohner von Gragnano. Das lag zum Teil an den mehr als dreißig Wassermühlen der Gegend, die den Weizen mahlten, aber hauptsächlich an der leicht feuchten Luft, die die langsame, schrittweise Trocknung der Nudeln ermöglichte. Der einzige Grund, weshalb Gragnano die Heimat der Nudeln geworden ist, ist dieser: die Natur selbst hat Gragnano geküsst.